25 marzo 2012

Video del Mese (Marzo)

Questo mese è molto importante per me, e lo attendevo con ansia.
Non è un caso che infatti il 2 ci sia stato il concerto della tanto venerata Tarja Turunen
per la seconda volta, a Milano.
Ragion per cui mi sento di dedicare questo mese a lei, regalandovi una sua canzone da solista che io amo moltissimo: I feel Immortal.





13 marzo 2012

"Chimera" presenta alla Feltrinelli: "Le Streghe della Palude", di Filomena Cecere


Buonasera a tutti! Lo studio porta via del tempo, ma come al solito le novità non mancano e il mio compito è quello di riportarvele.
Anche oggi vi riporto un nuovo comunicato stampa dell'associazione culturale "Chimera", con la quale collaboro.
Per chi fosse di Latina o dintorni, non lasciatevi scappare questa interessante presentazione!













CHIMERA BOOKS & READING


associazione culturale creata da Filomena Cecere, Sara Cecere, Cinzia Volpe e per la sezione giovani Ludovica De Santis con lo scopo di promuovere, divulgare e valorizzare l’arte e la cultura in genere,

presenta
in collaborazione con



LA FELTRINELLI- via Diaz, 10 – Latina



la rassegna mensile
“Giovedì D’Autore”



Giovedi 15 marzo alle ore 18.00, presso i locali della libreria La Feltrinelli in via Diaz, 10 - Latina

“Le Streghe della Palude”
di Filomena Cecere
Edizioni GDS






Sarà presente all’evento l’autrice Filomena Cecere e la modella Sara Cecere.
Modera l’evento la fotografa e scrittrice Cinzia Volpe.




Partners dell’evento i Blogs






L'AUTRICE



Filomena Cecere ha da sempre una innata passione per la letteratura di genere fantasy e gotica, per la mitologia celtica, norrena, greca e romana. Ha pubblicato I cavalieri di Elidar, 2008, Il sacro diaspro, 2009, Il pugnale di ghiaccio, 2010, Ego Edizioni, Le streghe della palude, 2011, La tredicesima costellazione e Ritratti di sangue, 2009, Gds Edizioni, oltre a una lunga lista di racconti pubblicati in diverse antologie.
I suoi scritti sono spesso la fusione di più generi letterari. È vice direttrice del marchio editoriale Nocturna e curatrice delle sezioni new gothic e horror.
È consulente editoriale per la collana fantasy Spade d’inchiostro di Edizioni della Sera e collabora con noti magazine di genere come Urban fantasy e Horror.it.
Collabora inoltre con Casini Editore al progetto Little Dreamers di Mooney Witcher con Il diario di Lisa.

Il suo sito è www.filomenacecere.it





L'OPERA

Titolo: Le Streghe della Palude
Autrice: Filomena Cecere
Casa editrice: Edizioni GDS
Genere: new gothic
Corredo: 4 foto interne b/n
ISBN: 978-88-96961-72-8
Prezzo: euro 10.00
Formato: cm 14,5 x 20,5
Pagine: 114 pag.

Uscita della nuova edizione: marzo 2012




Le streghe della palude è composto da quattro storie nate dai sogni notturni dell’autrice. Un libro a episodi dove le streghe sono protagoniste e ogni racconto è legato all’altro dalla voce fuori campo di un narratore che, come un antico cantastorie, annuncia in versi un mondo tra realtà e immaginazione.
La palude è il fulcro dove le vicende prendono vita. Talvolta luogo inquieto e ostile, talvolta familiare e protettivo.

Ieri, oggi, domani, Libero arbitrio, La quarta sorella e Sabba sono i racconti dal sapore onirico che intrecciano passato e presente per condurre il lettore nell’affascinante e magico universo femminile.



La prefazione è di Fabiana Redivo
L’introduzione è di Stefano Di Marino
La postfazione è di Roberto Carlo Deri





La foto di copertina e le quattro foto interne sono ad opera della stessa autrice.
La modella ritratta è Sara Cecere.

Commenti in quarta di copertina sono di Paola Boni, Roberto Carlo Deri, Stefano Di Marino, Paolo Di Orazio, Matthias Graziani, Fabiana Redivo.



"Attraverso la forza di parole evocatrici, Filomena Cecere compie il suo incantesimo trasformando la palude in protagonista e forza motrice degli eventi, sollievo e tormento, incubo e sogno. In questo scenario dove vita e morte si animano, le quattro protagoniste trascinano il lettore nella profondità delle loro esistenze, conquistandolo con la magia del loro essere donne animate dalla straordinaria forza dei propri desideri". Paola Boni



"Le Streghe della Palude si snodano con la sinuosità di un fiume, con profondità di pensiero ed azione armonizzati in una sincronia che potrebbe farli sussistere ovunque".
Roberto Carlo Deri



"Si tratta di un fantasy italiano con caratteristiche sue ma che affonda le radici in una tradizione che si è a lungo, e scioccamente, voluta negare".
Stefano Di Marino



"La prosa di Filomena Cecere è un viaggio tra parole di raro uso, mondi e personaggi sovrannaturali in un abbraccio kafkiano dove le ombre non spariscono sotto le luci ma si ritirano in attesa della tua paura".
Paolo Di Orazio



"Poche gocce, insistenti e costanti, possono mutare le regole del mondo. Sensualità, intelligenza e la capacità evocatrice tipica delle donne che sfruttano tutto il loro potenziale. Una forza inarrestabile".
Matthias Graziani



“Uno stile decisamente particolare che richiama immagini ancestrali, trasportandole in un presente onirico eppure concreto. La concretezza di cui sono fatti i sogni”.
Fabiana Redivo





5 marzo 2012

Music Corner: Tarja Turunen & Final-Tour in Milano

Tarja Turunen, 02/03/2012 Milan



Avrete notato l'inattività del blog di questa settimana. Ebbene, vero che anche la scuola ci ha messo il suo bel carico da quaranta, ma è anche vero che da venerdì in poi non ci sono stata per un altro motivo ben più piacevole: il concerto di Tarja Turunen. 
Chi è Tarja Turunen?
Una soprano finlandese, che mescola il genere classico con quello metal e delizia il tutto con la sua bellissima voce. Penso che basti sapere questo. 
Per farmi perdonare, dunque, quest'oggi lo dedicherò nuovamente alla rubrica "Music Corner", parlando di questo meraviglioso concerto. 

Bene, premettiamo che era un teatro che ospitava 1800 persone, e che tutti i posti erano pieni. :'3
 Detto questo, io e la mia amica arriviamo puntuali alle 21.00, ci mettiamo sedute calme e tranquille, e con i cellulari in mano, della serie: "siamo pronte a subirci i due gruppi di supporto". 
Il teatro era grande e il palcoscenico aveva davanti a sé una grande tenda semi-trasparente con sopra l'immagine della copertina dell'album What Lies Beneath. 
Per un attimo ho pensato "wow, una mega immagine di Tarja. Vabbè, la toglieranno quando inizieranno a suonare i gruppi di supporto".

Sì? Le luci subito si spengono tre minuti dopo, puntuali.

Subito c'è qualcosa che non va: il tendone rimane, e parte la colonna sonora che usa sempre Tarja per introdurre l'inizio del suo concerto, ovvero la strumentale di "If you Believe".
"WTF?! E LA BAND DI SUPPORTO?!". I cellulari li lanciamo nella borsa e subito ci mettiamo in posizione da: ammiriamo-la-dea-davanti-a-noi.
Iniziano ad apparire i vari membri: Max, Mike, e a seguire.  Così parte la tanto attesa Anteroom of Death. Tarja spunta fuori con una maschera (la famosa usata per la canzone) e inizia a cantare. Vuoi per l'acustica stra-potente del teatro, vuoi per la sua voce, ho subito capito che sarebbe stato un live bestiale.
Prima canzone impeccabile, poi finisce e lei inizia a parlarci in italiano. "Ciààào Millànnno! Sssono contènta di esssere ddinnuovo QUIII!", ah ah, ha un accento stranissimo eppure amo anche quello! Lo ha detto con un tono tutto feliciotto. :')
Altro mezzo discorso - sta volta in inglese-, poi parte My little phoenix, Dark Star, Falling Awake.
Dopo di questo ci fa un discorso di mezzo: "you are here, in my heart." *indica il suo petto con la manina *w* *. Ha detto cose come "sono incredula, grazie per esserci sempre" sì, le solite cose che si dicono. Ma lei le diceva con un volto che mi faceva piangere il cuore, ed erano cose veramente sentite. :')
Così ci ha dedicato I walk alone, semplice e ad effetto. 
In seguito altra pausa, ci ha gestiti il grande Mike Terrana per un drum-solo di almeno 8 minuti. Dopo un po' mi sudavano pure gli occhi, a forza di vederlo. Un animale da palcoscenico che tiene incollati gli occhi degli spettatori alla sua batteria ogni minuto. Grandissimo, davvero.
Finito questo parte Little Lies, e in seguito la nuova canzone che finirà nel prossimo album: "Into the sun". All'inizio credevo fosse abbastanza moscia, e invece poi mi son ricreduta. Ammetto che l'ho amata sin da subito anche perché in alcune parti mi ricordava "Lappi" e "Angels Fall First", entrambe dei Nightwish. Non tanto per le note uguali (in realtà la musica è totalmente diversa) quanto per il modo in cui riesce a trasmettermi una lieve malinconia.






E poi. E POI. *^*
Finita questa, partono dei cori. 
Cori che conosco molto bene: Bless the Child. Ho totalmente sclerato e sono partita di testa. La canzone, la melodia, i cori, gli effetti sonori. Una Bless the Child IDENTICA all'originale, identica. Chiudevo gli occhi per cercare di sentire solo la musica, provare ad immaginarmi di avere davanti i Nightwish. L'esperimento non è riuscito un granché, la band solista di Tarja inizia a piacermi tanto e sostituirla così non mi sembrava giusto. Però, alla fine, non mi sono salvata: i lacrimoni minacciavano ugualmente di fuoriuscire. ;_;
Inutile commentare la performance: impeccabile.
A seguire, ci ha deliziati con The Reign. Speravo veramente tanto, di sentirla. 
Dopo ancora Rivers of Lust (ecco, qui le lacrimucce si facevano più prepotenti LOL é.è), e le acustiche di MINOR HEAVEN (anche questa, ci speravo come non so cosa!), Montanas, Sing for me, I feel Immortal. Ecco, durante queste acustiche è successo qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Ad un certo punto svanisce dal palco, e dove la ritroviamo? tra il pubblico. Ad abbracciare e stringere la mano alle persone. Volevo morire. Solo più tardi ho capito che avrebbe percorso almeno metà del teatro, e che stava salendo anche sopra, non sono alle prime file. Ha iniziato a muoversi una massa di gente per cercare di andarle vicino, di salutarla e soprattutto di farsi salutare. Ci ho provato anche io ma non mi ha visto, a due centimetri di distanza. L'ho chiamata come una disperata (mi sono sentita una pazza, giuro). Poi, non contenta, si è infiltrata tra le file, nei posti. Tutti a seguirla. Andava da una parte all'altra. La sicurezza non sapeva più dove sbattere la testa. 
E' stata un'emozione indescrivibile, vederla cantare a due centimetri da me, con quel particolare sorriso che da sempre le caratterizza il volto. 

Ma andiamo avanti. Mi ricordo ancora quando molte persone la criticavano per la sua staticità nei live, e per il fatto che non avesse capacità d'intrattenere il pubblico. Beh, che dire? Io non l'ho mai vista tanto statica, ma questa volta mi ha davvero sbalordita. Era felice, piena di grinta, con la voglia di divertirsi e soprattutto di farci divertire. Non ricordo precisamente in quale canzone, ma dopo una delle tante se n'è uscita con "state dormendo?!", e noi: "NO!". Lei, di tutta rispsta ha esordito con un "Fiùh, meno male!"; tutta teatrale. X'D 
Ecco, per dire, oltre ad esser stato pieno di sentimento, è stato anche un concerto divertente. Sembravano tutti in gran forma, e Tarja ha preso tantissima confidenza con il pubblico.

E poi l'altra parte bella: parte l'intro di batteria di OVER THE HILLS.
Ovviamente siamo tutti impazziti e ci siam messi a cantare a squarciagola. :3
A seguito Die Alive, e per ultima Until My last Breath. E' stata bellissima quando a fine concerto si è commossa. Non ricordo quando, ma d'un tratto ci siamo alzati tutti in piedi ad applaudire e a urlare, e lei ci ha detto qualcosa come "davvero mi sembra incredibile. E' assurdo. Grazie davvero a tutti voi". O qualcosa di simile. Fatto sta che la sua incredulità mi ha seriamente sorpresa, perché aveva VERAMENTE una faccia da: "possibile che tutti questi applausi siano per me?". Sì, Tarja, è possibile.

...

Il concerto è durato un'ora e quaranta circa, ma io ho sentito il tempo volar via come il nulla. Quando ha fatto Until my last breath, che usa spesso come canzone finale, quasi non volevo crederci.

Allora siamo usciti e l'abbiamo aspettata fino alle due di notte circa. Inutile dire che non è uscita, era già dentro il tourbus. Hanno detto che dormiva già, perché stava poco bene e un tour con tante date così vicine tra loro non le dava modo di riposare. E' uscito Terrana a fare qualche autografo, per poi allontanarsi e mangiare a 10 metri di distanza da noi *sigh*. 
Alla fine, sono rimasta ugualmente felice ed estasiata. Tutt'oggi ancora ci ripenso, m'immergo in questo concerto che, per quanto mi riguarda, è stato uno tra i migliori che io abbia mai visto. Se non IL migliore.

Grazie di tutto, Tarja.






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